Clara Wiggins
Clara intanto era rimasta imbambolata sulla soglia. Helen, la sua migliore amica, figlia dei proprietari del negozio più bello di tutto mondo?
- Papà, questa è Clara, la ragazza di cui ti ho parlato -
Helen le indirizzò un sorriso rassicurante e le corse incontro prendendole la mano e la scortò fino al bancone del padre.
-Credo che Clara si debba sentire autorizzata a prendere tutto ciò che desidera… Non è vero papà?-
Detto, questo sussurrò al padre
-Ti giuro che non ho mai visto una ragazza così papà… Nessuno è più degno di questo regalo… per favoooooreeee!-
E con uno sguardo implorante Helen si allontanò dal padre e condusse Clara all’interno del negozio.
Quando entrarono Clara trattenne a stento un grido di meraviglia alla vista di quel bendiddio, era come se tutti i sogni e i desideri dei bambini si fossero materializzati in un solo posto. Prima di tutto la sala era grande come la caverna delle fate di cui si parlava nell’unico volumetto sgualcito, una raccolta di fiabe, l’unico libro che possedesse e che era religiosamente conservato in fondo alla piccola cesta contenente tutti i suoi beni. Quante volte, nelle fredde sere d’inverno Clara aveva narrato ai suoi fratellini le storie di elfi, fate e streghe nelle speranza di far loro dimenticare il gelo che li tormentava e distrarli dalla vista dell’inutile stufa vuota senza carbone. E poi la sera quando finalmente aveva messo tutti i piccoli a letto e rimboccato loro le coperte, era puntualmente richiamata dalle urla disperate di Demi, che malgrado si vantasse di essere un “ometto coraggioso” aveva gli incubi infestati dall’orco cattivo e dalla strega malvagia. Era stato in una di quelle sere che Clara aveva inventato, per consolare il fratellino, la “caverna delle fate”. E ora si trovava proprio lì nel luogo magico dei suoi racconti. Le pareti erano rivestite di scaffali laccati di bianco e oro, intagliati e alti fino al soffitto, straboccanti di oggetti di ogni forma e dimensione. Da trenini di latta colorata, come quello tanto a lungo sognato da Demi a Bambole grandi come Lulù e poi trottole, cerchi, servizi da the in miniatura, orsetti di stoffa, casette delle bambole, barchette di sughero, carrozzine e tutto ciò che può venire in mente a un bambino. Helen si trovava già a metà stanza, senza degnare i giocattoli di uno sguardo ma Clara era rimasta così sbalordita da non riuscire ad avanzare di un passo. Mai quando passava davanti alla vetrina di quel negozio, aveva immaginato che l’interno fosse così sbalorditivo, e quando vi era venuta col padre, era tanto assorta dalla sua bella trottola azzurra da far caso a malapena a ciò che la circondava. Helen vedendo che l’amica esitava le corse incontro e la tirò per un braccio dicendo:
-Dai Clara! Non vorrai perdere tempo qui nel reparto bambini! Casomai ci ritorneremo più tardi per prendere dei regali ai tuoi fratellini!- Detto questo la condusse nell’altro reparto del quale Clara fu, se possibile ancora più entusiasta dell’altro. Questo conteneva deliziosi abitini, materiale scolastico ma soprattutto libri… L’ora che Clara trascorse all’interno del Signor Toy’s Paradise fu una delle più belle della sua vita, e, quando uscì dal negozio carica di pacchi, si sentiva stordita e non riusciva ancora a capacitarsi che quello che era successo fosse vero. Così salutò Helen con gli occhi pieni di lacrime di gratitudine e imbarazzo e le rispose con un cenno quando Helen disse:
- Ricorda che tu e la tua famiglia siete sempre i benvenuti qui!-
Durante tutto il viaggio in calesse Clara guidò Harvey con mano distratta che non le era propria, ma d'altronde come poteva essere concentrata su cose insignificanti come la guida quando aveva la mente ancora piena degli splendidi oggetti che aveva appena visto e soprattutto quando aspettava con incredibile gioia e anche una punta di timore il momento del suo arrivo a casa. Suo padre non l’aveva mai picchiata, ma come avrebbe reagito, quando avrebbe saputo che aveva accettato l’altrui elemosina… E l’orgogliosa madame Margot… Meglio pensare solo all’incontenibile gioia dei fratellini quando avrebbero visto quel bendiddio, anche se i genitori l’avrebbero subito costretta a restituire tutto…
- Razza di incapace! Ma che c’hai du’ova sull’occhi! Imbranat… Ma buon dio… Sei la piccola dei Wiggins…Che mi venga un colpo eppure mi avevano detto che eri una tipa a posto!-.
Clara si stava per mettersi a piangere a sentire quelle parole, lei che era sempre stata un’ottima guidatrice, essere
ripresa a quel modo… Assorta com’era nelle sue riflessioni non si accorse di essere arrivata a casa, si riscosse solo quando udì le urla dei fratellini - Clara è arrivata!!!- a quelle parole risuonò un grido, seguito da un tonfo… Clara si precipitò in casa dove trovò il caos più totale. Sua madre accasciata su una sedia in singhiozzi, suo padre
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suo padre....sono curiosaaaa!!!
RispondiEliminascusa, ma nn l'ho finito...mi manca l'ispirazione. Amy, qst estate avevo scritto una cosa su anna dai capelli rossi, con i riassunti dei libri ,foto etc... lo pubblico?
RispondiEliminaCiaooooooo
per qll cosa su anna dai capelli rossi a me va bene!!!Dopotutto è il nostro diario!!!tvtttttttb
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