mercoledì 24 dicembre 2008

Il mercante e la contessa...


Era il 28 Agosto 1807 quando una caravella carica di stoffe preziose provenienti dall'India,dal Sud Ovest dell'Asia e dal centro di Costantinopoli fece scalo a Venezia.
"Una grande comissione di sete e broccati",recitava il telegramma postato Venezia tre mesi prima, in onore del gran ballo della famiglia Fiorfreschi. "La contessa Isabella Fiorfreschi urgono un nuovo vestito da ballo sfarzoso al punto giusto." recitava ancora il telegramma. E fu così che la caravella Agostina III era sbarcata al porticciolo,con il suo preziosissimo carico, e con a bordo un giovane mercante.Il suo nome era Manfréd Gustave De La Mare,ed i suoi occhi -a detta di tutti-avevano un fascino speciale.A bordo c'era anche suo padre,il ricchissimo banchiere Pierre Auguste De La Mare,un vero asso in furbizia e pieno di risorse. Manfréd era nato a Londra nel 1700,a "Cavallo del Secolo",e ciò gli aveva portato fortuna.Era stato istruito personalmente dal padre,che lo aveva da subito indirizzato agli affari e al lusso del piacere.I risultati si erano presto fatti sentire,e il giovane De La Mare,i cui avi erano contadini,era presto diventato il rampollo più invidiato."La scusa è delle sete,ma in realtà vogliamo lui" ,era il pretesto per averlo ospite d un ballo, e perchè no, anche di qualcosa di più.Il giovanissimo mercante,che sapeva bere sette bicchieri di scotch wisky in un colpo solo,e che comunque rimaneva sobrio, era l'uomo più desiderato dalle giovani dell'epoca. Non vi era famiglia che nell'arco di sette miglia,appena sentiva il nome "De La Mare"che non facesse a gara per invitarlo a cena e non corresse a stringere il busto alla figlia maggiore.Solo le famiglie più ricche,quelle dinastie nobili intramontabili lo schizzavano.E se lo invitavano,si poteva stare certi che era solo per le sete.E basta.Il telegramma aveva parlato chiaro,servivano sete e drappi d'Asia urgentemente. La maggiore delle figlie,una certa Isabella, dava un gran ballo per il suo debutto in società,e avrebbe quella sera stessa dovuto annunciare il fidanzamento con un certo marchese Hortoix.La giovane dunque si sarebbe dovuta prendere un marito di mezza età,lei,che aveva appena sedici anni.E il buon nome della Casata Fiorfreschi sarebbe stato salvo.La giovane,la piccola Isabella Maria Angelica Fiorfreschi,era la prima di quattro figli,dei quali l'ultimo era ancora in fasce.La ragazza possedeva una bellezza strana,famosa in tutta la Contea.Aveva un'indole incredibilmente docile e remissiva,passava ore chiusa nella sua stanza,a sognare una vita diversa.le sue giornate erano puntualmente scandite dai precettori,dal maestro di danza e dall'acconciatore, ogni giorno la fanciulla riceveva la benedizione di sua madre e passava interminabili ore a pregare,sul suo inginocchiatoio imbottito di velluto.Nessuno si sarebbe aspettato quello che appena poche ore dopo sarebbe accaduto.e quella sera stessa avrebbe dovuto giurare devozione ad un uomo del quale a malapena aveva scorto il ritratto,e del quale sapeva solo il nome e la provenienza,Parigi. Quel pomeriggio la giovene Isabella aveva pregato e pianto fiumi di lacrime,sperando inutilmente di schivare la sua sorte.Aveva pianto tra le braccia di Solange,la bambinaia che l'aveva vista nascere,e che avrebbe voluto quanto lei una situazione diversa,dettata dal cuore.La sera prima, era stata scortato nei suoi appartamenti un certo De La Mare, che avrebbe dovuto cucirle su misura un vestito. Era entrato,con disinvoltura,ma appena aveva incrociato gli occhi di Isabella,sentì che sarebbe dovuta essere lei,e nessun'altra. Lasciò che il sarto la misurasse;prima le gambe poi la vita; appena 55 centimetri,la più piccola che avesse mai visto. notò anche che gli occhi della fanciulla erano rossi di pianto,e gonfi,e che le guance avevano ancora un nonsochè di infantile. Per lei scelse una seta chiarissima,come i suoi occhi,che erano color fiordaliso,e in quell'attimo,davanti a tutti,l'aveva guardata negli occhi.Un giovane ed una fanciulla.Che si amarono da subito.

La sera stessa Manfréd la portò via con sé, e davanti a tutti la costrinse a dichiarare il suo amore. Gioachino Fiorfreschi,la sera stessa la cacciò di casa,urlandole parole irripetibili,e la sera fu distrutta.Il marchese di Horcoix rovesciò il piatto di portata, la madre schiaffeggiò violentemente la figlia, il giovane mercante fuggì,con la sua giovane sposa lontano, Solange pianse di gioia.La contessina Isabella Fiorfreschi non aveva più niente,se non il vestito color fiordaliso e Solange,ma in compenso aveva ricevuto molto di più. Una settimana dopo era sposata, un mese dopo giunse un telegramma di scomunica da parte della famiglia, due mesi dopo era vedova e otto mesi più tardi madre,sola, con uno stuolo di servitù in un'immensa tenuta,una persona amica soltanto,la sua vecchia bambinaia,la stessa che tempo prima le aveva letto il teelgramma che annunciava il naufragio della Agostina III in un golfo dell'India,la stessa che aveva asciugato le sue lacrime,la stessa che aveva portato alla vita due belle bambine,a pochi istanti l'una dall'altra,la stessa che aveva loro dato un nome,dato che la madre era troppo debole per farlo,sconvolta dal recente lutto. La più robusta l'aveva chiamata Elizabeth, la più fragile,Diane.
Elizabeth e Diane De La Mare,coloro che assistettero all'ascesa e al declino di un Impero,all'epilogo di una famiglia.

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