mercoledì 24 dicembre 2008

Il Coraggio di Elizabeth


In un lampo Beth avvertì le mani del sottoufficiale Wilkins aprirle il corsetto,a strattoni,e in un lampo si trovò esterrefatta.Avrebbe voluto urlare,gridare a pieni polmoni,ma sebbene nulla le impedisse di farlo,non riuscì a trovarne la forza.Sentiva le voci,sommesse,in cerca di un accordo dall'altra parte del muro.Una,la più agitata,era quella di Franz.E lei che non trovava la forza per liberarsi dalla sordidità di quella situazione.lei,Elizabeth De La Mare,derubata così del suo onore?Non poteva permetterlo.In un attimo afferrò il pesante acndeliere di bronzo,e altrettanto prontamente avrebbe voluto calarlo sulla testa dell'uomo,ma questo fu più pronto di lei,e,bloccandole il braccio,fece cadere l'oggetto ai suoi piedi.dalla sua bocca uscì un insulto impronunciabile.Il fragore procurato dal candelabro fu enorme,e immediato fu l'arrivo di Franz nella stanza,seguito a ruota dal tenente e dal Caporale Johnson.
-E'così che vi fate servire il caffè dalla signora,eh? Vergognatevi!-urlò con ferocia il tenente,colpendolo fortemente sul capo.
In quell'attimo tutta la rabbia di Beth esplose,come un tuono nel cielo terso.
Iniziò a urlare,a colpirlo con ferocia con tutto ciò che le capitava a tiro,gridando,fuori di sé.In un attimo tutto era passato,non rimaneva che lei,completamente vuota.Si accasciò su una piccola poltroncina,iniziò a piangere,le lacrime non ne sapevano di fermarsi.Non le importava più di quello che stava succedendo,nè di Franz che ad un passo da lei urlava parole ingiuriose,mettendo tutti alla porta.In un attimo fu accanto a lei.
-Elizabeth,ti ha fatto del mele?-
-No-
-Beth,dimmi la verità-
-Non mi ha fatto niente-
Franz la strinse forte,in un attimo,rincuorato,tutta la sua rabbia sbollì.
-Le mie scuse più profonde,signora.Mie e di tutta la legione,siamo desolati.-
-Si tenga per sé le sue scuse,colonnello Johnson.Quello che uno dei vostri ha tentato di fare è inaudito.Il "Nuovo Mondo",vi chiamano,ha! Siete tutti dei porci,maledetti!Via di qui,subito!-
La mano del tenente abbassò l'indice imperioso di Franz.
-Abbassi la testa! Le ripeto che siamo desolati,ma non le conviene usare questi toni con me,signor Heiden,non ne ha il dirito.La situazione la teniamo in pugno noi,adesso.-
- Stia zitto!Guardate mia moglie,cosa avete tentato di fare...voi...voi non potete...-
-Oh,si possiamo eccome! Allora...le cose stanno così,come fino ad un attimo fa,prima che questo increscioso incidente si verificasse,vi stavo dicendo...-
Franz strinse ancora più a sé Beth,che con sguardo terrorizzato cercava di tenersi in piedi,appoggiata ad un tavolino.
-Sulla tenuta il governo ha appeso un'imposta di circa 900.000 dollari.Voi non li avete.....-
Il pensiero di Beth corse subito a Wolfie...per un attimo desiderò soltanto di mettersi a sedere,prendersi la testa tra le mani e piangere,ma fino a prova contraria era ancora la signora De La Mare.Doveva difendere se stessa,doveva difendere il ricordo di Amy.
-...e allora questa baracca ce la prendiamo noi.Avete tre giorni di tempo per sloggiare- concluse il tenente,facendo spaziare lo sguardo sulle argenterie e sul pesante bracciale d'oro che adornava il polso della contessa.
-La frughiamo?-sussurrò il tenente al caporale.Questo assentì.
In un attimo il bracciale venne strappato dal polso di Beth.Gli occhi le si riempirono di odio.Quel bracciale,che aveva visto tante volte al collo di sua madre,toccata da quelle sordide dita?Non era possibile.
-Lasciatelo immediatamente!-Gridò Elizabeth,avventandosi sugli invasori.
Franz la trattenne.
Un attimo dopo,gli aggressori si avventarono al collo,una mano già posata sul medaglione.
-Non lo fate-
la voce di Beth,appiattita dalla collera e dal dolore,appariva quasi minacciosa.
Gli uomini lasciarono la presa.
-Per ora basta.-l'ufficiale trattenne i due.
-Non vi ho detto questo.Restituite il bracciale alla signora.Non dimenticate che siamo ancora suoi ospiti.-
-Ancora per poco....-sghignazzò Johnson.
-FUORI!- gridò Franz.Ad un cenno del colonnello,i due uscirono,lasciando cadere a terra il braccialetto.
-Va bene.tre giorni sono troppo pochi.Vi do una settimana.Sono desolato,ma questi sono gli ordini.-
Franz assentì.
-Che cosa farete qua dentro?Brucerete tutto?-
-Oh,no,no.E' troppo grande, vi faranno un'ordine,o una casa,se lasciate la servitù.-
-Prima che voi possiate fare ciò,avrò bruciato io stessa queste stanze,e avrò cosparso di sale la terra,affinchè niente resti come io lo lascio.E distruggrò gli argenti,prima ancora che possiate colmarli di vino,ne siate pur certo,colonnello.-
Ora la voce di Beth era ferma.
-Vi ammiro,contessa De La Mare.Siete una donna coraggiosa.Vi auguro fortuna io stesso.Addio,e che Dio vi protegga e vi aiuti.-
Si levò il cappello con aria beffarda,e battuti i tacchi corse via,intascando il bracciale che nessuno aveva raccolto.
Beth finalmente potè concedersi il lusso di sedersi,e di stringere il medaglione che tanto aveva difeso.lo aprì.dentro,il ritratto di Amy,protetto dal vetro,impedì ad una lacrima di bagnarlo.Elizabeth lo richiuse con uno scatto.
-mamma...-intanto il piccolo Claude era sceso dalle scale,un piccolo fiore nella mano.
-Per zia Amy...-sussurrò.Beth lo abbracciò,scompigliandogli i bei capelli d'oro.
Come avrebbero fatto? Dove sarebbero andati?Franz si sedette accanto a lei.
Si,andava tutto bene.Avrebbe pianto molto,ma avrebbe imparato ad asciugarsi le lacrime.

1 commento:

  1. Oiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    é bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ho scoperto come entrarci scrivi sulla barra in alto imondodiamyebe.blogspot.com a me è venuto...ho capito come modificare i post. Premi la matita sotto lo scritto. Bacionisimi

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